
Non siamo a scuola, non stiamo facendo l’appello… è come mi sento.
Va bene, non voglio impelagarmi in deliri pseudo-metafisici, nè perdermi in discorsi spiritualoidi… ma comincio ad intravedere un senso in tutto questo. Questa full-immersion libera da preconcetti sta dando suoi frutti… il mio studio TEORICO della materia mi ha permesso di avvicinarmi a concetti altrimenti lontani dalla mia quotidianità… ma la PRATICA è un’altra cosa. Ho avuto precedenti esperienze superficiali con yoga e meditazione… sempre vanificate da contesti dove l’applicazione di un modus vivendi così diametralmente opposto dalle mie abitudini mi riportava al punto di partenza. Come un seme… per dare i suoi frutti non può essere continuamente dissotterrato per “vedere a che punto è”… bisogna insistere.
Sto insistendo. Ci vuole tempo. Sopratutto ad uno come me, che NON segue la via più breve, ma si perde in distrazioni quali… “la vita vera”! Ancora non sono pronto ad abbandonare definitivamente la mia zavorra culturale e ritirarmi tra i monti alla ricerca del Divino, ma capisco QUANTO questa strada abbia senso e QUANTO tutto il resto sia una “perdita di tempo”. Dipende dai punti di vista.
Sono tra i monti di Kodaikanal, in un ashram (ritiro spirituale, l’equivalente di un nostro monastero)… dove sto purificando il corpo e la mente. L’esperienza NON mi sta risultando troppo brusca grazie alla mia permanenza ad Auroville,,, dove ho dedicato ogni giorno alla meditazione seguendo i miei ritmi, introducendo questa pratica nella mia vita. Avevo a disposizione la foresta, l’ispirazione, ma sopratutto il Matrimandir, un colossale edificio sferico, dorato, circondato da un 12 stanze “tematiche” (Progresso, Armonia, Coscienza etc). Uno spazio dedicato alla concentrazione, alla crescita personale, ad accesso controllato e limitato (ingresso solo con prenotazione… niente turisti…) Un’ottima esperienza introduttiva, che mi ha permesso di scivolare delicatamente in quest’altra esperienza senza traumi eccessivi.
Adesso sono sul tetto dell’ashram, ed il panorama intorno a me cambia rapidamente, assecondando i capricci meteorologici tipici della zona. Dita di nebbia lambiscono mollemente le verdi montagne, rotolando pigramente verso valle, per svanire in un diafano sbuffo illuminato dal sole che appare e scompare, spennellando gli alberi con colori diversi a seconda dell’orario. A volte nuvole densissime circondano l’area, rendendo l’ambiente argenteo, onirico, mentre la coltre plumbea avvolge tutto sfocando le figure… non si vede niente e sembra di guardare direttamente all’interno del proprio cervello. Siamo lontani dal caos cittadino e sorseggio la noiosa quiete tipica della campagna… gli altri ospiti stanno scrivendo a loro volta… incoraggiati dal Maestro che invita tutti a tenere un diario, “pratico strumento di crescita”… qualcuno legge, qualcuno passeggia. Siamo solo sei ragazzi, il Maestro (americano, laureato in psicologia) e l’esperta di cucina (indiana, ex-direttrice di una clinica ayurvedica). La compagnia è ottimale (niente Indiani logorroici!): un Sudafricano, una Svedese, un’Irlandese, una Tedesca, un’Inglese. Tutti giovani, non eccessivamente spirituali… semplicemente studenti della Vita, come me. Ribadisco, compagnia ottimale.
La meditazione è uno strumento potente, che diventa efficace solo con la costanza… in pratica si tratta di addestrare la mente, diventare padrone dei propri pensieri, invece di essere in balia delle onde nel mare della nostra coscienza… focalizzare l’attenzione su qualcosa: un mantra, il proprio respiro, un’immagine, una proiezione mentale… (i veri PRO non hanno bisogno di artifici, spengono il cervello, trovano la pace, e danzano con Dio…). Questa disciplina mentale ha molteplici risultati:
La meditazione vuole essere lo strumento definitivo, ateo, universale che ci dona la pace e la verità. Ci sono numerose alternative, più immediate, ma non altrettanto promettenti: a differenza della droga, che perde efficacia con l’uso ripetuto, i benefici delle pratiche spirituali seguono una curva esponenziale…
Il mio diario filosofico-spirituale intanto sta acquistando volume, e spero di poter trovare il tempo di plasmarlo in qualcosa di uniforme, lineare, completo… ma sopratutto SENSATO. Per ora ha la forma di un flusso di pensieri sconnessi che vagano tra biologia ed evoluzione, coscienza e libero arbitrio, sociologia e politica, senso della vita e meccanica quantistica, religioni comparate e scienze cognitive… riassumendo: un vanisoliloquio pretenzioso ed inconcludente. Ma ci sono modi peggiori di sprecare le ore quindi non mi vergogno troppo. Dipingere con le idee è un passatempo stimolante, e quantomeno non fa ingrassare. Inoltre devo riversare da qualche parte l’overdose di pensieri che il mio cervello elabora in tutto questo tempo libero!
La prossima tappa sarà Goa, dove potenzialmente la mia purificazione sarà spazzata via… o forse integrerò la spiritualità con la vita mondana? O, molto più probabilmente succederà semplicemente qualcosa di imprevedibile che scombinerà qualsiasi mia aspettativa…
Cercherò di applicare i recenti insegnamenti in scenari MENO favorevoli. TROPPO facile raggiungere la pace dei sensi ed il benessere in un ambiente privo di stimoli e distrazioni! Lo scopo è riuscire a divertirsi VERAMENTE, nel “mondo reale” rinunciando alle tentazioni SENZA sacrifici… non ho intenzione di sopprimere istinti sopiti, nè rinnegare la mia natura, o mentire a me stesso… voglio, semplicemente, VIVERE! (Sembra facile…!)
bello perchè non rifletti sui numeri prova con l'uno il due e il tre.