L’assunzione di Psilocina tramite l’ingestione di tartufi di mi ha fatto parlare con Dio. Mi ha detto che quello che faccio è giusto, mi ha detto forse ci rivediamo in India.
Naturalmente non si esprime a parole, ma tramite le emozioni, il mondo intorno a te, coincidenze, ispirazioni… parla attraverso la vita, esperienze così casuali da sembrare scritte da sempre.
Esiste il destino? La nostra strada è determinata dalle nostre scelte… ma da dove viene il nostro libero arbitrio? Una percezione superficiale di complessi calcoli statistici dettati dalle nostre esperienze? Evoluzione, entropia, istinto, coscienza, emozioni, cosa ci spinge in una direzione?
Ed io, dove sto andando? Questa conversazione spirituale con me stesso, Dio e l’universo mi ha insegnato molto ma i concetti sfumano nell’ineffabilità, e la memoria vacilla, diceva bene Dante:
e vidi cose che ridire
né sa né può chi di là sù discende;
perché appressando sé al suo disire,
nostro intelletto si profonda tanto,
che dietro la memoria non può ire.
Non mi ricordo molto di ieri, ma mi sono lasciato indizi dappertutto, audio, video, testi, foto… Ho decisamente rischiato la vita e fatto una cosa irresponsabile ma ne è valsa la pena.
Sono uscito… mi sono perso… attacchi di panico… il delirio. Ho camminato per un pò rendendomi conto che stavo perdendo pezzi a giro, c’era la scia di Pollicino dietro di me, con Mac, acqua, tabacco…a quel punto ho smattato, Ma Dio me l’aveva detto! …quindi ero tranquillo! …e continuavo a vivere questa sorta di schizofrenia che mi faceva comunque apprezzare da morire la bellezza del contesto. E ridevo dentro di me. Ho smongolato tantissimo.
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Prima |
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Dopo |
Però sono tornato a casa, vivo, ho mangiato, ho dormito, ora sto bene, non ho perso niente. Ho acquisito consapevolezza del momento più bello della mia vita: quello delle aspettative, della gioventù, della libertà, della speranza, prima che quello che deve andare male vada male… non potrei stare meglio di così… badare a me stesso è più difficile di quello che pensassi. Ma ce la posso fare… se è il mio “destino”?
Trascrizione appunti: trattasi di estratti di testo, audio, video, organizzati per CERCARE di seguire un senso logico, sviluppatosi nell’arco temporale di sette ore, secondo questo vago ordine: mangio i tartufi in camera; mi sposto al bar dell’ostello, decido di uscire, mi fermo in un coffee shop, esco, cammino con Dio, raggiungo l’apice positivo, ceno allo Smokey, esco, mi perdo, raggiungo l’apice negativo, torno a casa, dormo).
Scrivere scrivere scrivere. Cose succedono intorno me e io scrivo a tempo di musica… è una danza, sarà banale, ma è come farsi trasportare da una melodia mentre la scrivi… scrivo la mia nuova vita. Voglio vivere un romanzo che mi piacerebbe leggere, e lo voglio scrivere. Voglio scrivere la mia vita. La vita perfetta. La vita del futuro. La vita felice. La vita libera… fortunatamente scrivere al momento mi risulta molto più facile di tante altre cose… è come se la mia mente riuscisse a processare una quantità di stimoli inferiore al solito ma che se si concentra su un compito soltanto ce la può fare. La percezione del tempo è decisamente cambiata. E’ come se succedesse tutto insieme ma mi muovessi attraverso delle percezioni distribuite in intervalli di tempo che durano “quanto devono durare”. Come premere pausa intorno a te, assimilare tutte le informazioni, elaborarle in un limbo spazio temporale che può durare indefinitamente. Intanto il mondo mi parla, le parole delle canzoni commentano i miei stati d’animo, gli sguardi della gente sembrano assecondare i miei soliloqui mentali, consigliandomi che strade prendere e dove andare… a questo punto scrivere mi costa sforzo e fatica.