E’ mezzogiorno. Sto raccattando i pezzi dopo i due giorni più intensi della mia vita. Oggi non farò niente. Starò davanti al computer a costruire memorie per il sollazzo futuro di Nonno Fane del 2060, che scuoterà il capo con disappunto. Ancora una volta mi chiedo se sto parlando da solo, con una mia ipotetica controparte spaziotemporale o con il “resto del mondo”. Poi mi rendo conto che sono problemi del cazzo, me ne frego e continuo a scrivere.
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Giorno sbagliato… …e reazione. |
Caro Bertu, ti ringrazio di avermi portato alla stazione, ma ti informo che sono un idiota, in quanto il volo non era martedì, bensì mercoledì. Trai te le tue conclusioni. La permanenza all’aeroporto, oltre a darmi la spiacevole sensazione di trovarmi nei panni di Tom Hanks, mi ha tuttavia dato TANTO tempo per metabolizzare quello che sto facendo. Non mi è bastato. Appunti sparsi mi ripropongono l’eco di conversazioni con me stesso…


Nonostante tutto sono tornato sano e salvo ad Amsterdam, dove la mia scheda Olandese ha ripreso allegramente a funzionare permettendomi di disporre di internet ovunque… ora sono al mio solito ostello a cercare di ricordare la giornata di ieri. Saggiamente dispongo di registrazioni audio, video, foto e commenti scritti, che mi permettono di ricostruire decentemente l’esperienza. Le foto “venute male” sono estratti di video in cui parlo da solo… ne parlerò nel prossimo post.
Domani parto dall’aeroporto di Schiphol, destinazione Mosca, cambio, infine Delhi. Cosa mi attende là rimane un mistero.